Lo sloughi o levriero arabo è una delle 13 razze levriere riconosciute dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana.
Le sue origini sono nel Nord Africa, precisamente nelle zone di Marocco, Tunisia e Libia. Si hanno testimonianze di antenati che riportano caratteristiche che ci ricordano lo Sloughi fin dai tempi degli antichi egizi. Veniva utilizzato principalmente come cacciatore di lepri, sciacalli e gazzelle presenti nel territorio. Il cane che ritroviamo in alcune iconografie provenienti dai territorio dell’Antico Egitto ci aiutano a capire come il levriero che vediamo noi oggi non sia cambiato più di tanto. La storia millenaria dello Sloughi ha alcune lacune in alcune epoche storiche, ma lo vediamo ricomparire spesso in diversi testi, come ad esempio, il Corano, dove viene citato come compagno di Maometto. Non a caso lo Sloughi è l’unica razza di cani concessa dalla religione mussulmana.
Un’altra curiosità storica e anche culturale che è giunta fino a noi è come i beduini, cultori e i primi selezionatori di questa razza, avessero un pedigree di tutti i levrieri da loro selezionati fino ad allora, ancor prima che l’idea di istituire il famoso documento potesse venire in mente a qualcuno. Il responsabile della gestione dei cani era colui che gestiva anche gli accoppiamenti e tramandava oralmente tutta l’ascendenza a chi avrebbe ereditato il nobile ruolo. Purtroppo, come tutte le storie che si rispettino, lo sloughi vive anche un momento davvero molto preoccupante. I casi di rabbia in Africa aumentano notevolmente, decimando la popolazione. La situazione si fa ancora più critica quando nel XX secolo la Francia vieta la caccia a vista con i levrieri in tutte le sue colonie. Per fortuna negli anni 60 del ‘900 alcuni appassionati importeranno degli esemplari in Europa e in America, così da avere una nuova piccola comunità Sloughi da cui si può ricominciare a conservare questa antichissima razza. L’aspetto generale di questo cane è di un levriero dalla schiena dritta, longilineo e potente.
L’altezza al garrese per i maschi è dai 66 ai 72 cm al garrese, mentre per le femmine dai 61 ai 68 cm al garrese. Spesso molto evidente il dismorfismo sessuale tra maschio e femmina, soprattutto nei tratti come l’altezza e la grandezza del cranio, spesso maggiore nel soggetto maschile.
I colori sono : Tutte le tonalità di sabbia fino al fulvo scuro con o meno presenza di maschera nera e gualdrappa nera (o carbonata), tigrato scuro, tigrato chiaro e focato. Con la minor presenza possibile di macchie bianche su petto e piedi. Come linea generale a proposito della morfologia descritta dallo standard di razza lo sloughi presenta una testa lunga e raffinata ma che sappia trasmettere pur sempre un senso di potenza e che vista dall’alto ricordi un cuneo allungato. Un espressione malinconica con occhi a mandorla e il più possibile scuri. La lunghezza del collo deve essere proporzionata alla lunghezza della testa. La schiena deve essere gentile e armoniosa, con le ossa delle anche in altezza a livello del garrese.
La coda è sottile e in linea con la groppa. Lo sloughi viene tipicamente testa per l’atrofia progressiva della retina, malattia genetica che può portare alla cecità del soggetto che ne è affetto. In allevamento tutti i nostri riproduttori vengono testati per questa patologia. Oltre a questa patologia lo Sloughi è un cane sano, che non presenta particolari problematiche e senza particolari allergie alimentari. Non è un cane particolarmente goloso, dipende da soggetto a soggetto. Si consiglia, per una dieta equilibrata, di farsi seguire da un nutrizionista per poter garantire le migliori condizioni fisiche. Il carattere dello Sloughi, come di molti cani primitivi, è particolare. Molto attaccato alla sua famiglia e agli animali che vivono con lui, non è molto propenso a farsi avvicinare dagli estranei che non abbiano prima voglia di instaurare un rapporto con lui. Necessità di un rapporto paritario con il suo proprietario, in cui ci sia voglia di imparare l’uno dall’altro a convivere e conoscersi giorno per giorno, soprattutto i primi anni. E’ un cane indipendente , estremamente intelligente e molto abitudinario. Un ottimo amico di giochi per i bambini e un ottimo compagno di avventure per gli adulti della famiglia.
E’ un animale estremamente attivo e che ha bisogno di molto movimenti nei primi anni di vita, dove poter correre e sfogare tutta la sua energia. Una particolarità di questa razza è l’impronta atavica che ancora conserva come cacciatore a vista. Il suo predatorio è rimasto molto alto nonostante i tanti anni di impossibilità all’utilizzo come ausiliario nella caccia qui in Europa, così come in America. Viene ancora utilizzato in Marocco e in alcuni posti dell’Arabia Saudita come cacciatore. Un levriero molto raro. I cuccioli nati all’anno a livello mondiale superano raramente il centinaio di unità.
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